Vi è mai venuto in mente di unire in un solo piatto i vostri cibi preferiti? A me tantissime volte, specialmente in sogno. Qualche sera fa ho immaginato di addentare una pizza napoletana, dal cornicione pronunciato e soffice, condita con una salsa cremosa all’uovo e pecorino e listarelle di guanciale croccante…gli incubi li lascio a chi sta a dieta.
Ecco se io ho sognato pizza e carbonara, che adoro fino alla morte, c’è uno chef milanese che, non so se da sveglio o meno, ha deciso di fondere assieme due dei suoi piatti preferiti, il pollo arrosto e la maionese, proponendo ai clienti del suo ristorante, la Maionese al Pollo Arrosto.

Qualche giorno fa, sono andata nel suo ristorante per provarla. Di chi sto parlando? Di Eugenio Roncoroni e del suo Al Mercato di Via Sant’Eufemia.

Erano le 13.30 di un martedì di Settembre: faceva caldo e avevo molta fame. Dopo aver speso la maggior parte dei soldi in shopping compulsivo da Urban Outfiters, ho deciso che mi sarei dovuta concedere un pranzo ricco e succulento, godereccio e soddisfacente a basso prezzo.
Dal momento che al nuovo Five Guys aperto pochi giorni prima proprio di fronte al negozio in cui avevo speso più di 200 euro, c’era una fila interminabile, ho ritenuto saggio cambiare i miei piani per spostarmi, di qualche metro dal centro, al Mercato Burger Bar.

Qui, in un locale piccolo e buio da meno di 15 coperti si mangia il migliore street food d’oltre oceano di Milano e non solo.
Nato nel 2011 da una costola di Al Mercato ristorante gourmet, Al Mercato Burger Bar ha sin da subito stupito tutti proponendo fritti, panini, burger e frattaglie insolite ma dannatamente buone.
La prima volta che andai c’era la fila fuori: non si poteva prenotare (come ora d’altronde). Lunedì invece c’erano addirittura due tavoli liberi, cosa che, sinceramente, all’inizio mi ha fatto preoccupare.
Mi sono seduta e sicura di cosa ordinare ho dato un’occhiata al menù: c’era di tutto. Dal Portland Wrap con roast beef, patatine, fonduta di cheddar e cipolla caramellata (12 euro) al Jamaican jerk chicken sandwich con pollo alle spezie, ananas arrostito, maionese al coriandolo e platano fritto (12 euro), fino al The Devil’s sandwich dip con lingua, pancia di maiale, mortadella, patè di fegatini e puccia (salsa in dialetto milanese) di fonduta di cheddar all’Habanero (12 euro).

Niente da fare, nonostante questo ben di Dio io ho ordinato l’hamburger (10 euro) arricchito di cheddar invecchiato (2 euro) e Jalapeno jam (2 euro). Nessuna scelta fu migliore di questa.
Dopo pochi minuti mi è arrivato un signor panino alto quasi quanto me strabordante di lattuga e cipolla rossa sott’aceto. Il bun ai semi era croccante fuori e morbido dentro, la carne succosa e cotta il giusto. E’ stato divertente morderlo: la lavanderia è molto contenta.

Chi mi conosce sa che 180 grammi di carne macinata non mi saziano. E quindi prima che arrivasse il panino mi sono fatta portare una ciotola di Fries (patatine fritte) condite con tartufo nero e parmigiano (5 euro) e, incoraggiata dal cameriere, la mitica maionese al pollo arrosto (1 euro).
E’ così che l’ho conosciuta, è così che ho intensificato le mie giornate in palestra. E’ buona da mangiare con le patatine o con le frittelle di alghe wakame (così Eugenio l’ha servita a Straordinario, festa del cibo da strada di Palermo), è buona da mangiare a cucchiaiate, è buona (non ci ho provato però) per mantecare uno spaghetto. Il sapore di arrosto arriva alla fine, nascosto dalla grassa avvolgenza delle uova e dell’olio.

Come si prepari non ne ho idea. Forse frullando al mixer il pollo e aggiungendolo alla maionese? No, non credo. Forse aggiungendo alla maionese i succhi di cottura del pollo e usando il pollo per il pranzo del personale? Si, probabile. O forse, usando macchinari ipertecnologici e ultrascientifici…chissà. Sta di fatto che era una maionese con la M e tutte le altre lettere maiuscole.
Sazia e felice mi sono alzata per riprendere lo shopping in direzione Corso Como.
Ancora una domanda mi perseguita: perché c’erano due tavoli vuoti?
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