Ho sempre provato compassione verso i vegani, sopratutto verso la loro dieta alimentare.
Niente carne, pesce, uova, formaggio, miele…che gli rimane? Saponette insapore a base di seitan e tofu? Stucchevoli latti di soia e eccessivamente profumati germogli di pisello?
In realtà, come ho recentemente scoperto, la cucina vegana è molto altro.
E’ vero che la maggior parte dei ristoranti offre cucchiaiate di minestre decongelate e insalate in busta e che molti vegani, per pigrizia e poca creatività, si limitano a mangiare patate fritte e fette di pomodoro olio e origano, ma ci sono anche vegani iper esperti e appassionati che si producono il formaggio di anacardi, che comprano macchinari assurdi per creare spaghetti di verdura, che fanno paste acqua e farina e cuociono hamburger di verdura.
Sì, anche i vegani mangiano gli hamburger. Come per ogni cibo c’è hamburger vegano e hamburger vegano.

Ieri, a pranzo sono finita al Mercato di Testaccio e ne ho provato uno niente male.
Proprio di fronte ad una macelleria, c’è il box n.3 Sano Burger, specializzato in prodotti esclusivamente vegani.

Figlio della catena Sano più o meno che vanta due punti vendita a Via Ippolito Nievo e a Via Ariosto e che vende anche prodotti non vegani, Sano Burger offre ai suo clienti varie tipologie di fast food vegano e salutare.
Guardando la vetrina con i prodotti in esposizione, l’occhio cade immediatamente sui burger il cui pane è coloratissimo!

Il pane, preparato con farina 0 da un forno di Monteverde, è giallo alla curcuma, o rosso alla barbabietola, o verde alla spirulina, o, ancora, nero al carbone vegetale.

All’interno tre possibili burger: c’è quello rosso alla barbabietola e funghi, quello verde con piselli e spinaci e infine quello giallo chiaro con ceci e mais.

Io opto per il Tennessie Red alla barbabietola e funghi. Lo taglio a metà per facilitarne il morso e cosa mi vedo davanti? Un hamburger di carne! Il colore è lo stesso, la succosità anche così come la ricchezza delle salse e dei contorni ulteriori.
Non mi resta che addentare.
Il pane è croccante, poco mollicoso e lascia spazio alla pallina di finta carne. E’ lei la vera scoperta. Solitamente gli hamburger vegani sono stoppacciosi, secchi, asciutti: ti si bloccano in gola e non scendono più.
Invece questo, oltre a richiamare il colore di una buona carne di manzo al sangue, è succoso, tenero. Dolce e terroso.
Da perdere la testa è la composta di mele, acida e appena croccante sotto i denti. Poi c’è il finto bacon preparato con melanzane essiccate e glassate con salsa barbecue e paprika affumicata.
Niente maionese ma salsa allo yogurt e erbe e Jack Daniels fatta in casa.

Non ne avevo mai sentito parlare ma esiste anche lui, il cheddar vegano che per colore, forma e consistenza riproduce esattamente il formaggio originale. Il sapore è un altro…ma i vegani possono ritenersi soddisfatti.
Da accompagnare al burger ci sono le patate dolci al forno con la paprika, oppure le chips di verdure essiccate, o un hummus alla barbabietola.

Io ho scelto un tacos ripieno di mango, peperoni, anacardi e salsa chili. Bocconi di croccantezza assoluta: tra tacos, mango, peperone crudo e anacardo c’è l’imbarazzo della scelta.

Accanto mi ci bevo un estratto all’ananas molto fresco dal nome Pink Vibes.
Chiunque, vegano o meno, non ami i carboidrati, si trova accontentato dall’hamburger al piatto, la burger salad con una serie di verdure, fresche e di stagione tutte attorno.
Concludo con un dolce, anzi i dolci.
Li provo tutti e tre.

Se fare un hamburger vegano è difficile, pensate fare un dolce vegano quale impresa possa essere. Niente uova, niente burro, niente latte, niente panna…che rimane? Un pugno di farina e due cucchiai di zucchero?
Era quello che pensavo. Poi ho assaggiato un cookie, un brownie e una carrot cake vegana preparata dalla moglie di uno dei soci e mi sono ricreduta.
I dolci erano concreti, sostanziosi.
La Carrot Cake mi ha convinto più delle altre proposte: era dolce, speziata, soffice e umida al centro. Le carote grattuggiate le conferivano una piacevole ruvidità e croccantezza.

Il brownie somigliava più ad una classica torta al cioccolato, di buona fattura comunque.

I cookies, mah…meglio quelli con il burro.
Insomma, Sano Burger è un box per vegani e carnivori che desiderano sfondarsi di fast food senza sentirsi in colpa.
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