Nel cuore di Isola Porta Nuova, all’interno di un edificio storico dei primi del Novecento, sede della Fondazione Riccardo Catella, si trova Ratanà.
Ora potrei iniziare a decantarvi la bellezza del locale fatta di marmi del Duomo – oggi introvabili – e di Candoglia oppure delle luci diffuse dalle lampade Acquatinta di Michele de Lucchi e le sedute disegnate da Paola Navone per Gervasoni, il tutto immortalato in un ex deposito delle ferrovie Garibaldi sapientemente ristrutturato dallo studio di architettura RGA studio.
Ma quello che più mi preme raccontarvi è la mia esperienza gastronomica da Ratana’- purtroppo mi intendo, o almeno credo, solo di cibo e vino e non di design.

L’ingresso

“Stacco” è la parola che mi ha accompagnato per tutta la cena.
Stacco rispetto ad altri ristoranti e non distacco nel senso che finalmente in quel di “Milan” ho trovato un ristorante ben curato che però, fortunatamente aggiungerei, non fa della location il suo punto di forza.

Cesare Battisti

Da Ratanà il food and il beverage sono il core business e lo si capisce già dalla scelta lungimirante di uno dei quattro soci, lo chef Cesare Battisti, che ha deciso di optare solo per pesce di acqua dolce dopo una lunga ricerca sul territorio dei pescatori e allevatori che lavorano in modo sostenibile.

Eh si perché la sostenibilità è un altro dettaglio non da poco che rappresenta Ratanà dalla scelta dei materiali fino alle materie prime con la consapevolezza che il buono, pulito e giusto  funziona sempre.
Mi sono permesso di citare il motto di Slow Food perché alcuni presidi Slow Food (termine applicato a prodotti rari ed eccellenti e a rischio di estinzione) sono presenti in carta. Presidi che sono almeno 7-10 in base alla stagionalità.

Il Menù 

Tra gli antipasti spicca, ritornando al discorso di prima, la trota lacustre marinata con cous cous di pomodoro, panna acida, lamponi e limoni sotto sale. E’ un piatto equilibrato che “stacca” grazie all’acidità della panna che ben si sposa con il sapore della trota.

Prima del antipasto per “ingannare l’attesa” – incitante descrizione del menù creata apposta per il pubblico milanese dove quando si prenota in 6 non tutti arrivano allo stesso momento – ho assaggiato con piacere la coppa tiepida di cinta senese con limoni e crostoni di pane che definirei “un Bur(r)o come disse Mario Brega in “Bianco rosso e verdone”.


Proprio mentre il palato era inebriato dai sapori sinceri della cucina di Ratanà mi trovo di fronte all’unica piccola pecca della serata: l‘attesa per il vino. Per carità non sono facile come cliente però se nella carta dei vini posso contare su numerose etichette e giustamente non si possono averle tutte fredde e bisogna quindi avvalersi del abbattitore per “freddarle” in tempo reale ecco…. Se non lo si dispone prontamente freddo è meglio avvisare subito il cliente altrimenti si rischia che all’antipasto ancora non abbiamo vino in tavola.

La Cuvèe du Chat

Attenzione però, ho parlato dell’attesa non della qualità perché in merito a questa, sinceramente, voglio dirvi che ho trovato perfetto l’equilibrio tra cantine più note e piccole aziende che del vino naturale fanno la loro filosofia.

Anche il rapporto qualità prezzo è tra i più onesti che abbia mai trovato.


Il Sancerre 2013 del Domaine Etienne et Sebastien Riffault si è abbinato perfettamente al “nostro vitello tonnato” – più propriamente Palamita – con capperi di Salina. La mineralità del vino ben si sposava con la cremosità, leggera acidità e sapidità del piatto.

La sala

Nell’attesa del dessert mi concentro sulla sala – ammirare il piccolo microcosmo che si crea durante il servizio, che sia pranzo o cena, in un ristorante lo trovo molto interessante e personalmente vedere il sorriso e la voglia di lavorare dei ragazzi di sala mi ha reso ancor migliore la serata.

Pesca e amaretto

Mi sveglia solo la vista del dessert: Pesca e amaretto con pesche noci al forno, crumble alle mandorle, granita all’amaretto e salsa inglese alla vaniglia. Complimenti a Cesare Battisti ed ai suoi soci perché oltre ad avere un bel locale hanno anche un ristorante dove si mangia molto bene.

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