Assurdo a pensarci ma è così: la maggior parte dei locali milanesi fa pizza napoletana. In ogni quartiere giri l’angolo e trovi una pizzeria napoletana, di quella autentica.
Nel mio piccolo viaggio per la città ho incontrato più pizze che vestiti. E alla ventesima pizzeria non potevo non fermarmi ad assaggiarla. Dunque dopo Da Zero, Lievità (che ha vinto la sfida delle migliori pizze gorumet di Milano a Quattro Ristoranti di Alessandro Borghese), Assaje, Starita e molte altre mi sono fermata, a pochi metri dal Duomo, da Gino Sorbillo Pizza Gourmand.

Gino Sorbillo è il re della Pizza. La sua pizzeria di Napoli in Via dei Tribunali è sempre presa d’assalto. E’ difficilissimo accedervi. Forse anche per questo Gino ha deciso di espatriare aprendo altri punti vendita in giro per il mondo, anche a New York. A Milano ha tre locali più uno: Lievito Madre al Duomo, Olio a Crudo, Gino Sorbillo Gourmand e Antica Pizza fritta Zia Esterina.

Foto dell’autrice. Coperto da Gino Sorbillo Gourmand


Questa Gourmand è la sua più recente apertura: un locale sviluppato su due piani in via Ugo Foscolo, moderno e minimalista con cucina a vista. Il menù è limitato: oltre alle classiche margherita, napoli e marinara ci sono 8 pizze regionali: c’è la Campania con Fior di latte di mucca Jersey, pecorino Bagnolese, Pomodoro San Marzano, olio evo e basilico (9,50 euro), c’è la Lazio con guanciale di Amatrice, Pecorino Laziale Vecchio Montanaro e Pomodoro San Marzano (11,90 euro), o ancora la Lombardia con Gorgonzola piccante di San Lucio e Luganega (12 euro).

Foto dell’autrice. Menù


Niente fritti ma solo insalate, caprese e culatello e bufala. Questo mi dispiace molto. Capisco che i milanesi amano tenersi in linea e guardano con occhio storto qualsiasi alimento fritto o eccessivamente calorico ma una frittatina, una pizza fritta o una crocchè non facevano male a nessuno.

Foto dell’autrice. Pizza margherita


Sta di fatto che ordino la mia classica margherita e una bottiglia d’acqua frizzante (guarda caso le uniche disponibili sono la San Pellegrino e la Panna).

Foto dell’autrice. Dettaglio della pizza margherita


Dopo 15 minuti arriva da mangiare. La pizza è enorme, molto condita e cotta in forno elettrico. Se siete stati alla pizzeria in Via dei Tribunali e avete ordinato la Margherita, sappiate che non ha niente a che vedere con questa. Sarà perché è cotta nel forno elettrico, sarà perché non lievita tra l’aria di Napoli, ma questa pizza è 10 gradini inferiore a quella napoletana.
Non è affatto cattiva, è una buona pizza, scioglievole e non bruciata, ma per nulla paragonabile alla cugina di Via dei Tribunali.
Il prezzo è quasi il doppio rispetto a quella di Napoli, giustificabile per la posizione e gli standard milanesi.
Una grande pecca è il sale, presente in quantità eccessiva.

Foto dell’autrice. Pizza Liguria con pesto di basilico, pomodorini e mozzarella


Insomma se mai avrò voglia di pizza a Milano non tornerò qui: questo è un locale turistico che sfrutta il nome del pizzaiolo più famoso d’Italia.

Facebook Comments