I medici ancora non lo sanno. E neppure gli scienziati, i biologi e biotecnologi più aggiornati. 
Il Romano vive, e sopporta a stento, l’infestazione da tenia più di qualunque altro essere umano. Quel verme solitario che viaggia tra stomaco e intestino brontola che è una meraviglia nel Capitolino doc. Non si sa il perchè. Ma i fatti sono più che evidenti. 

Lo sapete perchè esistono le bruschette? E i supplì? E le pizzette fritte? 
Non per riciclare cibo che altrimenti verrebbe scartato. Non per allungare le proposte di un menù. No.
Semplicemente perchè sono cibi pronti, veloci da servire che placano le affamatissime voglie dell’impaziente romano. 

Nell’esatto momento in cui il romano si siede a tavola deve arrivare cibo: caldo, grasso e buono. Tre semplici richieste che si riassumono in una parola: fritto

Tipico individuo romano affetto da infestazione da tenia

Tutti nella grande metropoli devono adattarsi a questo ed ecco perchè la 14esima migliore pizzeria al mondo secondo Top50Pizza 2020 ha deciso di inserire, esclusivamente nel suo locale di Roma, nella sezione “cicchetti”, la pizza fritta

La montanara 

Sto parlando di Berberè. Non la spezia – o meglio dire miscela di spezie – d’origine etiope, ma l’ormai catena di pizzerie di qualità dei fratelli Aloe. 
Da Bologna i due ragazzi, Matteo e Salvatore, hanno invaso lo stivale con 11 punti vendita tra il capoluogo emiliano, Castel Maggiore, Roma, Firenze, Verona, Milano, Torino e, oltre confine, Londra.

Il locale, recentemente rinnovato.

Punta di diamante dell’attività è ovviamente la pizza preparata a partire da farine semintegrali biologiche macinate a pietra e lievito madre vivo24 sono le ore di lievitazione a temperatura controllata. Il risultato? Un disco di pizza croccante, non eccessivamente biscottato, che resiste alla ricchezza del condimento costituito esclusivamente da ingredienti stagionali e biologici, prevalentemente presidi Slow Food

Ma la pizza da sola non basta all’insaziabile romano. Lui desidera più calorie. Ecco allora che dal 24 ottobre passato 3 super, megagalattiche bombe d’impasto fritto sono state inserite nel menù accanto a crostini burro, acciughe di Cetara e limone (buonissimi) e paninetti caldi con Mortadella di Zivieri. 

Crostini con acciughe di Cetara, burro e scorza di limone (4pz)
4,00

Pomodoro, parmigiano reggiano e basilico. La prima. La più classica. All’occhio è cicciona, piena, strabordante sugo. All’assaggio è potente, leggermente acidula. 

Stracciatella e crudo di Norcia. Decisamente la pizza fritta più buona della mia vita. Tralasciando la bontà dell’impasto, la qualità della materia prima è senza paragoni: prosciutto tagliato fine, dolce e grasso quanto basta & stracciatella di bufala, cremosa, altrettanto dolce e grassa sono gli sposi di un matrimonio che nasce sotto i migliori auspici. 

Pizza fritta stracciatella e prosciutto crudo di Norcia

Avete presente Julia Child? La regina della cucina francese in America? Ecco lei, nel lontano 1950, rivolgendosi al suo amato Paul, diceva: tu sei il burro sul mio pane e il pane della mia vita. Ma ora nel 2020, se venisse a conoscenza della pizza fritta prosciutto e stracciatella di Berberè, direbbe: tu sei il prosciutto sulla mia pizza, e la pizza della mia vita oppure, nel caso si fosse (sfortunatamente) convertita al vegetarianesimo, tu sei la stracciatella sulla mia pizza e la pizza della mia vita. 

Pomodoro, bufala, acciughe e origano è la terza bomba della triade. Non l’ho assaggiata. Uno dei più grandi rimpianti della vita ma ho ancora qualche anno per rimediare all’errore.

E sopratutto non l’ho assaggiata perchè dopo queste deliziose bombe caloriche ho addentato gli spicchi di 4 pizze diverse. A voi ora l’elenco. 

La pizza di Natale

Inizio col botto con la pizza di Natale, in anteprima solo per me e a breve sul menù per tutti voi esseri umani meno fortunati. Salame, radicchio, taleggio e saba (sarebbe vino cotto, abbastanza dolce al gusto). Aspettatevi l’apocalisse, il carnevale di Rio in bocca: tanti sapori forti, decisi e indubbiamente invernali. Non è una pizza da finire in solitaria ma da condividere è perfetta. Magari come botta finale, prima del dessert.

SALSICCIA E PARMIGIANO
Salsiccia di Mora Romagnola Zivieri, pomodoro, parmigiano reggiano 24 mesi, semi di finocchio – 10,00

Sempre sulla scia della leggerezza: salsiccia di Mora Romagnola Zivieri, pomodoro, parmigiano reggiano 24 mesi, semi di finocchio. Pizza & salsiccia, il binomio dello studente, qui viene elevato a piatto gourmet: materie prime di estrema qualità esaltate al massimo. Equilibrio dei sapori da lode: nessuna sapidità eccessiva. Il grasso che macchierà di rosso il tovagliolo e il piatto vi porterà solo gioie infinite.

BUFALA
Mozzarella di bufala di Caserta, pomodoro, basilico – 9,80

Rinfresco la bocca con la Bufala con Mozzarella di bufala di Caserta, pomodoro, basilico. La particolarità di Berberè sta nella scelta di non cucinare il latticino, che sia bufala o fior di latte nella Margherita. L’obiettivo? Esaltare, e non denaturare, il prodotto artigianale. Qui si percepisce la bontà del pomodoro, estremamente dolce (è diverso da quello che trovate sulla montanara) e la succosità del latticino tagliato immediatamente prima di spicchiare la pizza. 

CRUDO&STRACCIATELLA
Prosciutto crudo di Norcia, stracciatella, fiordilatte, olio all’arancia – 13,00

Si conclude con i fuochi d’artificio. Tornano gli sposini stracciatella & crudo di Norcia. Stavolta però non sono da soli sull’altare. Il testimone/damigella/pagetto d’eccezione è l’arancia immersa in un mare di olio extravergine d’oliva. Grande, grandissima pizza. Nonostante fossi sazia ne ho fatto il bis. 

Concludo con un assaggio di panettone alle castagne affumicate della pasticceria Biasetto, semplicemente per ricordare a me stessa che il Natale sta arrivando e con lui i ravioli di Nonna.

Dove: via Mantova 5, a pochi passi dal MACRO Museo d’Arte Contemporanea
Orari: Tutti i giorni dalle 12.30 alle 14.30 e dalle 19.00 alle 23.30
Posti a sedere: 80 coperti (dehor esterno con circa 30 posti)



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