Sicuramente uno dei cibi più richiesti e più amati da mangiare a casa, stesi sul divano, guardando la televisione è la pizza. Tirata fuori dal cartone con una bottiglia di birra fredda accanto, la pizza in versione delivery è un classicone già da prima della quarantena

Non è una novità quindi che molte, se non tutte, le pizzerie d’Italia, in questi mesi di chiusura, si siano dedicati all’asporto riscuotendo grande successo. 

Stra – Margherita

Alcune attività già lo facevano, altre hanno iniziato ora e continueranno in seguito. Tra queste degna di menzione è Straforno, una pizzeria con ristorante di cui già vi ho parlato in un precedente articolo che trovate qui

Il locale

E ora da San Basilio in tutta Roma, Matteo Pavani e la sua squadra, consegna l’intero menù a casa dei cittadini della capitale. E’ arrivato anche da me, a Trastevere, con mille cartoni ancora incredibilmente roventi stracolmi di pizza e fritti.

Mix di fritti

Il mio venerdì sera è iniziato alle 20:00 con un mix di fritti di tutto rispetto, caldo e fragrante, gustoso e originale. 
Straolive, ossia olive all’ascolana rivisitate dove l’oliva è tritata assieme alla carne a ricreare una polpetta panata e fritta. Sapide e saporite, succose…insomma una tira l’altra. 

Supplì classici al ragù di manzo. Sono giganteschi con fior di latte filante e carne lasciata a grana grossa. 
Un’altra variante del supplì assaggiata per la prima volta è quella cacio e pepe con scorza d’arancia a rinfrescare la potenza del condimento a base di pecorino e pepe nero. 

Concludo con la classica crocchetta di patate speziata con pepe. Buona come al solito. 
Il tutto abbinato al vino griffato Straforno. 

Vino Straforno

E dopo questo ricco inizio passo alla pizza.

Stra – Margherita

Parto con la classica Stra – Margherita a base di fior di latte a km zero del caseificio IPA, pomodoro, grana padano in scaglie e basilico. Impasto alto, importante, cotto al forno a legna e intriso di una fantastica e giustamente dolce salsa di pomodoro fresco. 

Focaccia Melanzane Plus

Poi c’è la ripiena Melanzane Plus  a base di stracchino a km zero del caseificio IPA, melanzane Graziella, ossia sott’olio preparate alla moda di casa (melanzane tagliate sottilissime, cotte sulla griglia, lasciate aromatizzare in olio di semi di girasole con spezie, basilico, menta e peperoncino), prosciutto crudo umbro a finire l’opera. Impasto diverso dal precedente, più sottile, quasi sfogliato, fragrante e avvolgente il ripieno. 

Altro classicone di Straforo è Al contadino non far sapere: una focaccia bianca con in cottura fior di latte a km zero del caseificio IPA, guanciale croccante del salumificio Sorrentino in Abruzzo, carpaccio di pere Williams scottate al forno a legna e poi in uscita Pecorino Romano Dop Fulvi e miele millefiori. Una pizza complessa, dolce, ricca di sfumature, ottima per concludere la degustazione. 

Stra – Calzone
Dettaglio dello Stra – Calzone 

Una new entry in menù, invece, assaggiata oggi per la prima volta, è lo Stra – Calzone ripieno di mozzarella, cicoria saltata in padella con peperoncino, straccetti di salsiccia cotti sulla griglia e rosolati in padella con il Prosecco. Sembra quasi una pagnotta ripiena, che trattiene gli umori del proprio contenuto. Ha il sapore rassicurante della legna, l’amaro gustoso e rotondo della cicoria alla romana, unito alla veracità della salsiccia. Davvero eccezionale, da mangiare più e più volte.

Bombe e ciambelle fritte

Per finire in leggerezza ho mangiato bombe e ciambelle fritte, zuccherate e riempite di crema pasticciera. 

Scatole vuote

La quarantena ha sicuramente sconvolto le nostre vite. Ha portato cose negative, ma anche positive: non devo arrivare fino a San Basilio per azzannare una delle pizze più buone della città.

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