Qualche giorno ho fatto una Scoperta con la S maiuscola.
In realtà, per me, è una mezza scoperta, ma la maiuscola la lascio perchè ne vale la pena. 
Ora mi spiego meglio. 


Nel quartiere di Monte Mario, zona a me quasi sconosciuta se non fosse che una mia amica e collega di università ci ha preso casa, a inizio anno è stato inaugurato CON.TRO Contemporary Bistrot, locale nato dall’idea di Marco Tosti e Francesco Matteucci, due soci che hanno da tempo altre attività insieme e sono nel settore della caffetteria da 15 anni.

Una realtà poliedrica che dalla colazione al dopocena non fa a meno di qualità e artigianalità. Non a caso il nome CON.TRO non esprime avversione ma piuttosto unione delle forze agricole e vere.

Dalla scelta dei materiali al design, gli ambienti di CON.TRO risultano dal respiro cosmopolita e internazionale. 
Tavoli in marmo bianco e nero, ipnotico pavimento geometrico, poltroncine in velluto scuro. Il tutto per 20 coperti interni, 20 nel dehors e altrettanti sempre all’esterno ma riparati da vele ombreggianti.

L’ambiente

La proposta gastronomica si caratterizza per la sua versatilità a qualsiasi ora del giorno. E’ operativo dalle ore 6:15 del mattino fino a mezzanotte. 
Caffè Illy per il buongiorno abbinati a una vasta scelta di lievitati tra cui i cornetti curati come fossero pietre preziose.
Si passa poi al business lunch, in cui tutto esce espresso dalla cucina, disponibile in diverse formule e a prezzi vantaggiosi tra gli 8 e i 15 euro; per l’ora della merenda è pensata per tutti i gusti dalle centrifughe e gli smoothies per chi vuole restare in forma alla coccola dolce con una selezione di tè e tisane Dammann Frères, ma anche la cioccolata calda Domori e le golose monoporzioni della pasticceria.

State iniziando a capire perchè si tratta di una scoperta con la S maiuscola?
Ma il bello deve ancora arrivare.

Si perchè, la sera, CON.TRO si trasforma in vero e proprio ristorante.
In cucina c’è Daniel Celso, cuoco già noto a Roma per aver partecipato a una delle aperture di Cristina Bowerman oltre ad essere stato nella brigata stellata de Il Tino di Lele Usai, fino all’ultima esperienza da Osteria dell’ingegno.
Osteria dell’Ingegno? Si proprio di lei vi raccontai circa un anno fa. Rimasi positivamente colpita da tutti gli assaggi della serata. 
Alte erano quindi le aspettative quando varcai la soglia di CON.TRO.
Tuttavia la Scoperta rimane sempre con la S maiuscola. 

Infatti tutto quel che piombò in tavola quella sera – tra il chiasso di posate e piattini a mo’ di percussioni –  è riuscito a condensare un significato immenso nel diametro di valori che intaccano il cibo: la sensibilità di chi cucina e l’atto amorevole, godurioso del nutrimento nella sua forma più libera e ribelle. 

Lo Chef Daniel Celso

La mia è una cucina stagionale e di territorio, qui ho riassunto un po’ tutto il mio background, dallo stellato all’osteria. Conosco tutti i miei fornitori e non faccio sconti in fatto di qualità“. Mentre a pranzo realizza proposte più informali pensate per i lavoratori, la sera può sbizzarrirsi e indossare il grembiule da chef.

Una rincorsa di piatti sempre più sconvolgenti che dimostrano quanto Daniel sia un cuoco che la sa lunga. Padroneggia con classe tutto quel passa al Convento della cucina.  Il suo menù è un atto d’amore, perché ogni assaggio è un elogio atavico e sentito alla buona cucina vissuta in spensieratezza. Con un imprevedibile quanto puntuale tocco elegante nelle preparazioni.

Trippamisù – 12,00 euro

Si parte con il trippamisù. Una classica trippa alla romana, tenace al dente, dolce, sapida. Ingrassata dalla spuma di pecorino. Elegantita dalla cialda croccante di trippà di baccalà. Umida e seducente, come il più bel vestito di Chanel.

Prosciutto di mare – 12,00 euro

Vivace, irriverente ma al contempo semplice è il prosciutto d’ombrina con verdure croccanti. Il pesce marinato sotto sale e zucchero è turgido, compatto e iodato all’ennesima potenza. 

Tacos di agnello alla romana – 11,00 euro

Cavallo di battaglia di Daniel è il Tacos di agnello alla romana.  La carne cotta a bassa temperatura viene elevata dal bouquet aromatico fumante di erbe di campo e pepe. Maionese di alici e caciocavallo completano il piatto. Da mangiare con le mani quasi in un boccone. 

Risotto Mari e Monti – 16,00 euro

Coccole e ceffoni di iodio e salinità, conditi con invidiabile rispetto della materia prima e con un solidissimo polso ai fornelli sono riassunti nel risotto con seppie e topinambur. Mi raccomando mescola il riso col fondo di pesce, osserva il chicco sgranato e giustamente mantecato e struggiti di bontà.

Pasta & Ceci 13,00 euro

Poderosa e intensa come la strimpellata di una chitarra elettrica è la pasta e ceci di Pico con baccalà e peperone crusco. Un piatto di rara finezza, camuffato in allegria da ricetta popolar-casalinga.

Vitello, radici e funghi – 18,00 euro

Morbido e rincuorante, a chiudere il cerchio dei salati, è la reale di vitello cotta a bassa temperatura con crema di topinambur, funghi saltati, carote e cipolle arrosto. TERRA e AUTUNNO. 

Valentina Planta, cura i dolci.
“Per estetica mi ispiro alla Francia, in più ho studiato arte e prima di preparare un dolce lo disegno a mano”.
Valentina è più che brava. I suoi dolci sono belli ma ancor di più sono buoni. Alla base delle sue monoporzioni ci sono materie prime eccellenti come Domori per il Cioccolato o Agrimontana per le confetture. Tra i suoi cavalli di battaglia c’è il Nocciolamisu con mascarpone, cremoso alla nocciola e cioccolato al latte e crumble al caffè, Gola, una tartelletta con cremoso alle arachidi, caramello salato, crumble alle arachidi. E poi Il Frangipane al gusto di pistacchio e lampone, la più classica Tarte Citron con cremoso di limone e cioccolato, bianco meringa all’italiana.

Io ho amato alla follia l’Assoluto di pistacchio. Ma in realtà ho amato tutto. 
Lo chef già lo conoscevo ma mai mi sarei aspettata un’esperienza del genere. 

Oltretutto ho bevuto uve folli per bontà. 
Il bravissimo  Jean Pierre Reeding, sommelier AIS, ha impostato una carta di vini di piccoli produttori e vitigni autoctoni italiani con un centinaio di etichette tra 60 bianchi, 60 rossi e il resto bollicine, Franciacorta e Trentodoc. Anche al calice ci sono Champagne di qualità proposti anche: in particolare, parliamo di Lelarge-Pugeot Tradition, un’ etichetta biodinamica dai vigneti a classificazione Premier Cru del villaggio di Vrigny nella Montagne de Reims. “È uno Champagne in linea con la nostra proposta, perfetto per varie occasioni, da aperitivi ricchi e sfiziosi a cene prelibate”.

E poi l’esperienza finisce. 
Ma ritrovo me stessa più felice che mai. Immersa in uno spazio che accudisce, sollazza, rigenera.
Perchè CON.TRO è un luogo fatto di gesti e persone dall’identità eruttante, in continua evoluzione e fermento, basata su valori autentici di ristoro e condivisione del quale si ha sempre un impellente bisogno.

Qualche info utile: 
Il percorso da 5 portate è 45 euro composto dai piatti più rappresentativi dello chef.
L’ora dell’aperitivo offre diverse tipologie di cicchetti che ricreano alcuni piatti dello chef sotto forma di piccole degustazioni da 4, 6 o 8 assaggi rispettivamente a 18, 25 o 33 euro, drink escluso. Oltre ai cicchetti è possibile ordinare crudi di mare, taglieri di salumi e formaggi scelti da artigiani esclusivamente italiani che manifestano assoluta qualità.


Contro Contemporary Bistrot
Via dell’Acquedotto del Peschiera, 156, 00135 Roma RM
 Tel. 06 2097 6987
Orari: Aperto tutti I giorni dalle 7 a mezzanotte
http://www.controbistrot.it/
 
 

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