Intima e romantica, Osteria dell’Ingegno è un piacevole gioiello di Quartiere Trieste. Lungo l’omonimo corso, questo ristorante, aperto dall’aprile del 2014, propone un’offerta unica e confortante che stupisce ma al contempo rassicura. 
Frutto delle menti degli stessi proprietari dell’omonimo locale a Piazza di Pietra, che volevano parlare a un quartiere che non fosse nel centro storico, Osteria dell’Ingegno, non è il classico locale 2.0 che vuole aggiornare l’offerta e porsi in un prosieguo logico – temporale con il ristorante madre: è una costola unica e personale, tela bianca dell’estro dello chef Daniel Celso.
 

La sala

Dopo una lunga esperienza maturata nella brigata della prima Osteria dell’Ingegno capeggiata da Tommaso Pennestri, ora chef e proprietario della amatissima Trattoria Pennestri, Daniel ha acquisito uno stile proprio che riversa con successo nei piatti che propone nella sua cucina. 

Daniel & Alessandra

In una location che ricorda un salotto di casa dalle tinta pastello ricco di stoffe, libri e opere d’arte dello scenografo e artigiano Pierluigi Manetti troverete richiami caldi e rassicuranti: c’è il camino, i lampadari di una volta e tante chicche da vecchia casa della nonna anni 70. 
Qui assaggerete preparazioni moderne ma ricche di sapore: “Rispettare la tradizione romana, sviluppandola con moderne e innovative tecniche culinarie, ma salvaguardandone l’anima”.
Questo è il motto di Daniel e i piatti ne sono una piacevole conferma.

L’esperienza acquisita da Tommaso Pennestri e la tecnica maturata affianco di Cristina Bowerman e Lele Usai hanno portato Daniel ha risultati ottimi che non vorremmo mai smettere di mangiare. 

Crocchè di baccalà, pinoli e uvetta con insalatina di finocchi e arancia 11,00 euro

Antipasti da trattoria contemporanea, sfiziosi e golosi sono la Crocchè di baccalà, pinoli e uvetta con insalatina di finocchi e arancia. 
Qui il baccalà condito con erbe e frutta secca viene fritto in una croccante impanutaura e servito con una croccante e fresca insalata di stagione molto piacevole. Da manuale è il dosaggio del sale.

Tiella di Gaeta alle scarole, battuto d’alici e caciocavallo 9,00 euro

Senza dubbio il piatto più entusiasmante dell’intera serata: la Tiella di Gaeta alle scarole, battuto d’alici e caciocavallo. Un rotolo di impasto ripieno di scarole verdi e saporite, rinfrescato dalle scorze di limone candito e le erbe aromatiche è un ricordo quasi ancestrale delle vecchie scampagnate di fine settimana. Quasi da mangiare a morsi, intingendo la punta della torta nella fonduta di caciocavallo, questo antipasto è prossimo a diventare il simbolo dell’Osteria dell’Ingegno. 

Lingua di vitello, salsa verde, senape e cipolla rossa 

Daniel pone attenzione anche a tagli di carne poco valutati e inflazionati. 
C’è la lingua di vitello cotta secondo tradizione e abbinata ad una leggera salsa verde, fiocchi di sale e giardiniera di verdure da mangiare con l’ottimo pane e focaccia preparato dalla cucina. 

Panonto con broccoli e lumache al sugo come le faceva mia nonna 9,00 euro

O ancora le lumache, preparata al sugo, nella versione che ho più gradito nel mio peregrinare per ristoranti. Tenaci al morso, saporite, quasi iodate queste conchiglie vengono servite su un crostone di pane con lardo appena sciolto e una verdura ripassata a ricostituire il microclima ideale della proteina principale. 

Spaghetti aio, oio, colatura, broccoli e briciole di tarallo 12,00 euro

Nel reparto carboidrati, golosi gli  Spaghettoni Lagano aio e oio, colatura, cime di rapa e briciole di tarallo molto delicati e profumati. La nota del finoccieto selvatico predomina e riempie il palato in festa.
Più autunuali e molto femminili sono gli Gnocchi di ricotta e cavolo nero, burro, salvia e crema di zucca. Delicati e bilanciati. Da sottolineare è la fattura dello gnocco, morbido e ricco di ricotta. 

Gnocchi di ricotta e cavolo nero, burro, salvia e crema di zucca 10,00 euro

E poi ci sono le tagliatelle con ragù di pannicolo e tartufo nero bianchetto. Saporito il brasato in bianco, ma forse non perfettamente amalgamato alla pasta. 

Tagliatelle al pannicolo brasato e tartufo bianchetto 14,00 euro

Sempre il pannicolo lo ritroviamo tra i secondi, cotto alla brace e abbianto a del radicchio tardivo, una crema di zucca e un erborinato di capra di Franco Gizzi. Sapori decisi che trovano un corretto equilibrio. Le note amare del radicchio completano quelle dolci della zucca per trovare slancio nella forza del formaggio appena grattuggiato. 

Le verdure sono al centro di ogni portata: nulla è scontato o lasciato in secondo piano. Non a caso gli ortaggi, così come le carni, sono selezionati dall’Azienda Orme, Valori Agricoli Ritrovati. 

Pannicolo di manzo alla brace, zucca, radicchio e blu di capra 18,00 euro

Di sostanza, e molto ruffiana,  la Guancia Piemontese brasata, patate al burro, rafano e giardiniera di verza viola che raramente lascia un palato scontento. 

Guancia Piemontese brasata, purè di patate e cavolo rosso 19,00 euro

Forse più semplice e ludica ma comunque di ottima fattura è la cotoletta di coniglio della Val Sesia con maionese di fondo di coniglio e insalatina. Il fritto è asciutto e ben sgrassato dallo spinacino fresco in contrasto con la mela. 

Cotoletta di coniglio 16,00 euro

Niente da dire sui dolci, semplici ma di gusto: il tiramisù è tra i migliori in città!
A preparali è una giovane promessa: Alessandra D’Amato che, uscita qualche anno fa dalla Scuola di Pasticceria Les Chefs Blancs, ha girato il mondo per poi sentire il richiamo della lievitazione, sviluppando il suo amore per il pane con corsi amatoriali.

Cioccolato e lamponi 7,00 euro

Con un bagaglio ricco di nozioni e segreti nascosti da maestri del calibro di Andrea De Bellis e Gabriele Bonci, Alessandra non prepara solo fantastici dolci ma anche un ottimo cestino del pane che include filone semi-integrale, focaccia bianca e grissini torinesi che finirete in un’istante assieme alla crema di ricotta di pecora portata in omaggio ad inizio pasto. 

Il pane
La ricotta di pecora

In cantina un centinaio di etichette con una nutrita selezione di vini laziali e nuove proposte di etichette biologiche e naturali, nonché un’ampia selezione di vini alla mescita in continua evoluzione, proposti con passione da Giacomo Nitti, uno dei soci e proprietari. 

Il servizio è informale e caloroso, senza fronzoli come vuole una classica trattoria. 
Aperto dal martedì al giovedì solo cena, mentre dal venerdì alla domenica sia a pranzo sia a cena, Osteria dell’Ingegno di Corso Trieste ha una carta in continuo movimento che offre alcune proposte del giorno specialmente di pesce con l’asta di pesce povero.

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