Venivo da una settimana di festeggiamenti per il mio compleanno tra vino e ore piccole con gli amici, quando scopro che Francesca, la mia ragazza, mi aveva riservato una sorpresa speciale, un pranzo in uno dei migliori ristoranti di pesce d’Italia. (Lei lo ha già raccontato qui).

Non vedevo l’ora di scoprire cosa mi aspettasse e, qualche giorno dopo, tutto in tiro per l’occasione, mi dirigo verso Fiumicino sul litorale romano dove ad aspettarmi ho trovato niente meno che Pascucci al Porticciolo, ristorante una stella Michelin.
 

Ho subito pensato sarà il mio primo stellato, un’esperienza da sogno. 

Ma veniamo al dunque. Varcando la soglia, si accede alla sala del ristorante, un posto semplice e scevro da qualsiasi artificio che ti catapulta indietro nel tempo e ti fa sentire a casa.
Mi accomodo al tavolo e inizio il mio viaggio alla cieca all’interno di un menù degustazione di 13 portate che non lascia spazio ad alcun dubbio.

Unico protagonista indiscusso: il mare.

Il benvenuto
Spugna al prezzemolo, maionese di alici

Piatto dalle note quasi enigmatiche. Un vero e proprio tuffo nel blu profondo, è generato dall’assaggio di questa spugna di mare. Una cosa così insolita ti fa capire subito l’attenzione che lo Chef, Gianfranco Pascucci, ripone nella scelta e nell’esaltazione delle materie prime.

Gamberi & brodo di pigne

Gianfranco ci racconta la sua infanzia che rivive in questo piatto, un perfetto connubio fra sapori distanti ma al contempo vicini. Le passeggiate nelle pinete di mare, dove l’odore della salsedine si mescola a quello degli aghi di pino e del frutto povero di questi alberi, sono riportate nei gamberi che risultano sospesi in un brodo caldo di pigne che li avvolge e li cuoce appena.

Mare di Plastica

Decisamente un piatto dalle note più forti è Mare di Plastica, uno spaghetto al nero di seppia  dove la plastica non è altro che obulato, una pellicola trasparente fatta di amido di mais che, mossa dal calore, sembra ondeggiare nell’aria. Provocazione dello chef verso uno dei temi più attuali: l’inquinamento dei mari.

Cozze & Risina di Spello

Piatto tradizionale con radici molto antiche: anche qui le scelte del prodotto fanno la differenza. Le cozze sono gonfie, giganti appunto, e crescono solo un mese l’anno nelle acque vicino Ravenna mentre i legumi , in questo caso fagioli Risina di Spello,  regalano una spinta di gusto a tutto l’insieme.

Guancia di Ricciola

Portata cruciale di tutto il viaggio è la guancia di ricciola cotta al tajine con erbe aromatiche. Un piatto apparentemente semplice da gustare con le mani, lontano dalle regole imposte dal bon ton. Non ha eguali.
Il pesce è pieno di sapori e sfumature che ti dipingono il palato. Poche parole per descrivere una delle cose più buone che io abbia mai mangiato.

Io che guardo Francesca
Io che apprezzo la guancia
Io che mangio

Ogni passo attraverso questi sapori è stato seguito da Vanessa Melis, moglie di Gianfranco e maître del ristorante, e da un esperto sommelier che ha creato su misura per me il corretto abbinamento fra vini e piatti.
E’ stato davvero istruttivo capire quanto questo possa fare la differenza nell’apprezzare ancora di più quello che si sta mangiando.

Risotto, burro, alici, uova di salmone e the Lapsang Souchong
Gobbetti in acqua di vongole e pinoli

Pascucci racconta una memoria pregna di concetti e sapori con lo scopo di allontanarti dalla routine quotidiana e, per qualche ora, farti apprezzare a pieno quello che stai vivendo.

Contatti:
+390665029204
viale Traiano, 85; angolo Fiumara, 2
00054 – Fiumicino (Roma)
pascuccialporticciolo.com
info@alporticciolo.com

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