L’etnico fa figo.
Giappone, Cina, India, Africa, Messico, America hanno superato l’Italia in Italia: sono i ristoranti etnici i più affollati il sabato sera…altro che le trattorie!
Sebbene io preferisca le trattorie, l’etnico, ogni morte di Papa, me lo concedo. E quando me lo concedo non c’è n’è per nessuno: voglio andare nel migliore della città e mangiare tutto e il contrario di tutto.

Qualche tempo fa, sarà perché era Luglio e faceva caldo, sarà perché avevo voglia di yogurt e aglio, sarà perché avevo appena finito di tradurre una versione di Aristotele, sarà perché la Grecia fa maturità, avevo voglia di cibo greco.
Così, con le idee chiare, sono andata a provare questo nuovo ristorante in zona Prati: Grekos.

I tre proprietari, Fratzis Kakias originario dell’isola di Kos ma ormai in Italia da quindici anni, Mauro De Felice e Anna Paola Rinaldi sono gli stessi di Ippokrates di via Piave (la cosa faceva ben sperare) e hanno voluto creare un ristorante casual come dicono loro, dove mangiare in maniera informale e veloce.

Direi che ci sono riusciti: l’ambiente è GRECO, tappezzato di maioliche e pareti bianche e azzurre che un tifoso romanista non apprezzerebbe ma un laziale sì; i tavoli sono in legno e lasciati spogli; i tovaglioli di carta mentre le ceramiche ricordano per colori e materiali l’ambiente mediterraneo.

Ma veniamo al cibo: ero partita con l’idea di mangiare un souvlaki di agnello ricchissimo di salsa tzatiki, ma le cose sono cambiate.
Ho letto il menù e ho visto troppe cose, tutte invitanti e strane allo stesso tempo…ho ordinato tutto.

Foto dell’autrice. Insalata greca


Per preparare la bocca la prima portata ad arrivare è stata l’insalata Greca, la più classica delle classiche, la Choriatiki, per essere precisi (9 euro).
C’era la feta, il pomodoro, il cetriolo, la cipolla, le olive nere, l’origano. A parte olio, aceto e sale.

Foto dell’autrice. Tirokafteri – salsa di feta piccante.


A seguire Pita calda tagliata a spicchi (1 euro) e due salse, la classica Tztatiki (5,50 euro)e la Tirokafteri, salsa di feta piccante (5,50 €).

Foto dell’autrice. Melitzanokroketes – polpette di melanzana alla greca


Dal macellaio le compro sempre e in Calabria le ordino un giorni sì e l’altro pure: le polpette di melanzane sono la mia droga e le ho trovate anche qui. Melitzanokroketes, così le chiamano, sono le polpette di melanzana alla greca. La forma è di una crocchetta, la melanzana è cotta in forno, spolpata, mescolata ad altri ingredienti, impanata, fritta e accompagnata dalla tzatziki (7 euro).

Foto dell’autrice. Feta Tiganiti


La seconda cosa più buona di Grekos è questa: Feta Tiganiti, ovvero feta fritta avvolta nella pasta fillo con miele, noci e melagrana (8 €). Rigorosamente da mangiare con le mani al fine da renderle appiccicose ed adatte ad essere succhiate…slurp!

Foto dell’autrice. Moussaka vegeteriana


Ho detto “seconda cosa più buona”? Sì perché il piatto che più mi ha conquistato è la Moussaka, la lasagna dei Greci a base di macinato di agnello profumato alla cannella ed altre spezie, besciamella, patate e sopratutto melanzane. Sarà pure pesante, ma come è buona lei non è buona nessuna Moussaka (11 euro). Era talmente buona che l’ho provata anche nella versione vegetariana.

Foto dell’autrice. Pita ripiena di souvlaki


Come mi ero ripromessa ho provato anche i souvlaki di maiale con pita, insalata greca e patatine fritte (13 euro). La cosa più “normale” di tutte. Se come me provate tutti quegli antipasti prima, un consiglio: non ordinate i souvlaki. In caso vi trovaste in zona all’ora di pranzo, fra un impegno di lavoro ed un altro, allora prendete SOLO quelli, oppure, la Pita (6,50 euro) ripiena di carne grigliata sul momento (come ho fatto oggi).

Foto dell’autrice. Baklavadakia


Finiamo in dolcezza? Direi in un super dolcezza con un carico di zuccheri che neanche la Befana saprebbe portare sulla scopa: Baklavadakia – pasta fillo, miele e noci – , Galatoboureko – pasta fillo, crema e semolino.

Foto dell’autrice. Galatoboureko


Potete annaffiare il tutto con birra Mythos (3,50 – 5,50 €) anche alla spina, oppure, come ho fatto io, con il Retsina, ovvero, vino resinato, niente male (500 ml, 6 €).

Se volete fare i fighi e mangiare etnico greco venite qui: è il migliore di Roma, potete starne certi.
E se siete stanchi ordinatelo a casa e divoratelo guardando Mamma Mia, avrà tutto un altro sapore.

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