Domenica sera. La serata più sbagliata per cenare fuori? Per molti sì. Il pranzo domenicale dalla nonna li avrà messi KO; la notte brava in discoteca e quel bicchiere di troppo li avrà stesi a tal punto da impedirgli di articolare le ossa delle gambe e del volto. Ma a me e la mia amica, nè il pranzo a base di pasta al ragù, arrosto, parmigiana e contorni misti, nè  le 4 di notte in discoteca ci hanno fermato dal provare la cucina del ristorante Sette all’ultimo piano del lussuoso Radisson Blu es. Hotel nel quartiere Esquilino di Roma a pochi metri da Stazione Termini.
 

La terrazza con piscina

Certo, c’è da dire che per una location del genere, anche un ragazzo in post coma etilico si sarebbe sacrificato. Ma mai dire mai.
Comunque, elegantissime e preparatissime, io e Agnese ci facciamo tutta Via Nazionale a piedi in salita – per bruciare 1/12 delle calorie che a breve assimileremo – e arriviamo al settimo piano dell’hotel. 

Parquet tirato a lucido, vetrate a tutta altezza e una vista sulla notte più profonda della Capitale appena illuminata dalle finestre dei palazzi ci si mostrano all’improvviso. Sembra di sognare. 

Il personale di sala ci fa accomodare al ristorante munito di pochi tavoli dalla forma a uovo leggermente schiacciata – mi azzardo a dire. 
Apparecchiatura minimalista e d’effetto. Arriva il menù e scegliamo. 

La sala

La carta è limitata a pochi piatti che però spaziano dalla carne al pesce passando anche per pietanze vegetariane. Indecise sul da farsi chiediamo l’intervento dello chef, Giuseppe Gaglione che corre in nostro aiuto. 

Campano doc, Giuseppe sotto le influenze dello chef stellato piemontese Andrea Ribaldone – consulente per tutto il gruppo JSH Collection – propone una cucina che percorre trasversalmente tutta l’Italia. Le parole chiave della filosofia della cucina sono fresco, italiano e semplice. Quindi solo ingredienti italiani, di stagione, lavorati il meno possibile al fine di esaltarne le loro caratteristiche intrinseche. 

Dopo questo preambolo e i consigli dello chef iniziamo la nostra cena. 

Pane fatto in casa, classico e ai semi, grissini e una sorta di pizza scrocchiarella da perderci la testa solleticano il nostro appetito che viene subito accontentato con un piccolo assaggio offerto dalla cucina a base di baccalà e broccolo romano in polvere, dai profumi molto potenti. 

L’amouse bouche

Poi gli antipasti: vitello marinato in sale e zucchero con robiola di Roccaverano, tartufo nero pregiato e nocciole del Piemonte. Vitello crudo?! Certo che si può: gli allevamenti controllati consentono questo ed altro. La consistenza della carne viene modificata e resa più soda e meno viscida attraverso la marinatura nel sale bilanciato che ne assorbe i liquidi in eccesso. La crema di Robiola – presidio Slow Food di grande valore – conferisce la giusta acidità al piatto. Tartufo e nocciola chiudono il cerchio con grassezza e aromi dal profilo rotondo. 

VITELLO CHIARO MARINATO CON SALE E ZUCCHERO, TARTUFO NERO PREGIATO,
ROBIOLA DI ROCCAVERANO E NOCCIOLE DEL PIEMONTE – 18,00 euro

Più delicato è un altro carpaccio, stavolta di gambero rosso arricchito da limone fermentato, yogurt e caviale. Un gioco di acidità che si rincorre e viene in pochi, ma giusti, punti bloccato dalla sapidità iodata del caviale e dalla dolcezza del crostaceo. 

CARPACCIO DI GAMBERI ROSSI DI MAZARA CON CAVIALE ITALIANO E MAIONESE DI LIMONI FERMENTATI – 20,00 euro

Sui primi azzardiamo un assaggio di ribollitadove le verdure conservano singolarmente i loro sapori e si uniscono in un brodo molto intenso. Bonus per il pane sia croccante che inzuppato che da forza e corpo al primo. 

Poi un fuori menù: la pasta e ceci di papà Andrea. Questo piatto Giuseppe è solito proporlo a pranzo al ristorante Zest che, contrariamente a Sette, si avvicina più all’idea di bistrot con piatti espressi di immediata comprensione. D’altra parte, voci esterne, ci hanno così caldamente consigliato di provarlo che non potevamo non prenderlo. E le voci esterne non avevano torto: la pasta mista viene avvolta in una corposa crema di ceci arricchita di verdure e spezie che le conferiscono struttura e profondità. Il giro d’olio a crudo e la temperatura di servizio sono l’arma vincente di questo primo da mangiare a quintalate. 

RAVIOLI DI GRANO BIOLOGICO FATTI IN CASA RIPIENI DI BRASATO CON BURRO FUSO
E PECORINO DI PICINISCO – 16,00 euro

Botta finale con una pasta ripiena dichiaratamente piemontese: mezzelune di grano biologico fatte in casa ripiene di brasato di manzo e lucidate con burro, salvia e pecorino di Picinisco. Buone, buone, buone. La pasta è spessa, callosa il giusto e nasconde un ripieno invernale e molto carnivoro. 

FILETTO DI MANZO CON FOIE GRAS, SPINACINO AL BURRO E MOSTO D’UVA – 28,00 euro

Un secondo a testa. Uno di terra e uno di mare. 
Filetto alla Rossini – a Roma introvabile – ossia un filetto di manzo con scaloppa di foie gras e spinaci al burro. Un piatto di sostanza, ricco e pieno di sapore dove la cottura egregia della carne fa da protagonista assoluta. 

RICCIOLA ALLA PIASTRA IN RAPA MARINATA CON CAROTE E YOGURT AL NATURALE – 28,00 euro

L’altro, più leggero, ma non meno saporito, è il filetto di ricciola alla barbabietola con crema di zucca e rapa croccante. Anche qui la cottura della proteina è millimetrica. La freschezza del pesce è d’immediata comprensione e ben si bilancia con le note dolci e non invasive degli ortaggi. 

MOUSSE DI NOCCIOLE DEI MONTI CIMINI E CASTAGNE – 10,00 euro
CREMOSO AL PISTACCHIO CON CRUMBLE ALLE
MANDORLE E COULIS AI FRUTTI ROSSI – 10,00 euro

Passiamo al reparto dessert: 4 dolci in carta più una macedonia. Lo chef ci sfida a provarli tutti. Accettiamo non consapevoli delle conseguenze. 
Li proviamo tutti. Sono dolci dolci, di vecchia scuola, importanti e da non sottovalutare. 

STRUDEL DI MELE RENETTE CON CREMA
CHANTILLY TIEPIDA AL CALVADOS – 10,00 euro

Ci restano nel cuore la sfoglia con le mele, un simil strudel monoporzione, e la mousse di nocciole dei Monti Cimini Dop e castagne.


La carta dei vini offre varie possibilità che spaziano da etichette italiane ad altrettante francesi. 
Abbiamo vissuto un piccolo sogno, un pezzo di Roma accessibile a pochi che incanta e di cui ci si innamora all’istante. 
La cucina è lo sfondo perfetto, pura, semplice ed eseguita magistralmente, di un teatro da mille e una notte. 

Radisson BLU es. Hotel
Via Filippo Turati, 171
00185 Roma
Tel. 06/44484384
info.rome@radissonblu.com

Pranzo: Tutti i giorni dalle 12:30 alle 18:30
Cena: tutti i giorni dalle 19:30 alle 22:45

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