Anche se dal 18 Maggio a questa parte sarò andata in almeno cinque ristoranti – per non parlare di bar, pub e rosticcerie – continuo a sfruttare la nuova ondata di delivery che imperversa nella Capitale. 

Qualche sera fa, sul mio terrazzo, ho allestito una cenetta niente male con i piatti e i cocktail di Santo, un piccolo ristorante – cocktail bar che da qualche anno fa innamorare gli avventori casuali e non che si dirigono nel quartiere di Trastevere.

Il delivery di Santo

Recentemente, il proprietario Daniele Fadda, ha deciso di intraprendere l’avventura del delivery studiando un’offerta confezionata ad hoc. 

Packaging moderno, accattivante, etico e funzionale. Piatti cotti esclusivamente da assemblare sul piatto. Cocktail in fiasco e ghiaccio sottovuoto. Pane, grissini e biscotti al cioccolato (sono assolutamente strepitosi) chiudono il cerchio di un delivery che difficilmente dimenticherete. 

Ma procediamo con ordine. 
Chiamo Daniele, come al solito indaffarato. Ordino. Due piatti di carne, due di pesce. Due dolci. Due cocktail. 
Gianluchino mi suona al citofono e, senza mostrare alcun segno di fatica, mi porta fino al quinto piano (senza ascensore) due buste e una scatola stracolme di calorie. 

Il mio bottino

Senza pensarci un attimo apro tutto e trovo la meraviglia. 
Ogni piatto è all’interno di un mini vassoio: c’è la proteina, il contorno e le salse conservate in appositi contenitori. 

Poi trovo le fialette con i cocktail, uno rosso e uno bianco. Il primo a base di Prosecco, Campari e liquore alla ciliegia fatto in casa; il secondo si chiama Paloma a base di Tequila. Uno amaro, uno fresco. Ottimi da sorseggiare alternativamente. 

Cocktail a portar via
Preparazione del cocktail

La gola era tanta che neppure il tempo e la pazienza di impiattare ho avuto. Per cui niente, ho mangiato direttamente nel cartone. E il piacere è stato tanto.

Io e il mio affamato commensale siamo partiti dal pesce. 
Prima di descrivere le varie portate assaggiare ringrazio a nome di entrambi lo chef Alessio Benedetti per averci nutrito.

Calamaro arrostito, edamame, cipolla caramellata e cialda di riso soffiato 

Si inizia con il calamaro arrostito, crema di edamame, cipolla caramellata e cialda di riso soffiato al nero di seppia. Fresco, primaverile. Ottimo anche tiepido. La carta vincente sono state le creme, dolci e strutturate al contempo.

Polpo arrostito con salsa di porri e curry 

Fra un grissino e l’altro abbiamo proseguito con il polpo arrostito con salsa di porri e curry e porro croccante. Grande cottura che lascia un buon nervo al mollusco. Forte e corposa la salsa giustamente speziate e il porro croccante…pura droga. 

Tartare di fassona, melanzana affumicata, tuorlo d’uovo e spaghetti di riso

Dal mare ai monti come si suol dire: tartare di fassona, melanzana affumicata, tuorlo d’uovo e spaghetti di riso. C’è tutto: affumicato, grasso, dolce, morbido e croccante. La carne è condita alla perfezione, tagliata grossolana. La salsa a base di tuorlo d’uovo è avvolgente e profumata all’aneto. 

Agnello, piselli, asparagi e menta

Concludiamo il reparto salato con un must di Santo: il carrè di agnello, qui con piselli e asparagi. La crema di piselli è arricchita di piselli lasciati integri. L’asparago è croccante, crudo e appena profumato alla menta. Un autentico inno alla primavera. 

Ormai sazi non ci resta che affondare il cucchiaio nel celebre tiramisù, tra i migliori in circolazione a parer mio perchè rinvigorito da un croccante crumble al caffè. 
Più fresca la cheesecake al mango. Da mangiarne a secchi (commento tecnico). 

Per digerire un goccio di amaro griffato Santo

Finisce così una cena gourmet sui tetti di Trastevere. Cibo originale e complesso, gustoso e non banale. Alcol e amari. Vento e sapore di libertà. 

Il delivery di Santo è una via di fuga, un’alternativa al ristorante che ti fa vivere il ristorante. Un ristorante a casa tua, all’interno di un cartone. 

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